mercoledì 9 luglio 2008

G8...IL VERTICE DELL'INDIFFERENZA



La ricchezza delle 4 persone più ricche del mondo, è superiore al prodotto interno lordo dei 47 paesi più poveri del mondo.
La ricchezza delle 80 persone più ricche del mondo, è superiore al PIL della Cina cioè la ricchezza di 1 miliardo e 300 milioni di persone.
Il 4% della ricchezza delle 200 persone più ricche del mondo sarebbe sufficiente per i primi interventi dal punto di vista sanitario, scolastico, alimentare, idrico dell'intera umanità.
Questo vuol dire che il mondo è gestito da 2-300 persone o poco più.
I G8 non servono a niente perchè queste persone hanno già deciso, quelle che saranno le politiche economiche, sociali, finanziarie per il mondo intero, cioè per 6.000.000.000 di persone...ripeto: 6 MILIARDI di persone...
Ma questo non è tutto. Noi paesi "ricchi" ci siamo impegnati a versare lo 0,7% del nostro PIL per aiutare i paesi poveri, ma sono pochi quelli che danno questa percentuale, solo la Svizzera, l'Olanda e la Danimarca ad esempio danno l'1%, altri paesi come l'Italia e gli Usa danno molto meno dello 0,7% e alla fine la media è dello 0,22% del prodotto interno lordo, una cifra che si aggira sui 70 miliardi di dollari.
Ma siccome i paesi ricchi non riescono a dare questo 0,7% hanno deciso di dare a questi paesi la possibilità di esportare i loro prodotti nel nostro "mercato" per un valore pari allo 0,7%. Sembrerebbe un'idea geniale ed anche altruistica se non fosse che facciamo pagare di dazi 4 volte tanto ai paesi in via di sviluppo, mentre i dazi pagati tra i paesi considerati ricchi (cioè tra di "noi")sono un quarto di meno.
E' difficile orientarsi con le cifre, facciamo un piccolo riassunto:
Diamo a loro lo 0,22% per interventi di sostentamento e sviluppo 70 miliardi di dollari.
Loro...(paesi poveri) ci danno: 140 miliardi di dollari.
Quindi noi paesi ricchi "altruisticamente" facciamo grandi affari con la miseria del terzo mondo.
Al G8 di Toyako, questi farabutti responsabili della fame nel mondo, con l'aumento dei prezzi del mais e altri alimentari, e di tante altre speculazioni sulla pelle dei più deboli hanno detto:
"E' urgente rimuovere le restrizioni sull'export che intralciano i rifornimenti umanitari di cibo"
"Chiediamo inoltre a tutti quei Paesi che hanno abbondanti stock di cibo di rendere possibile l'accesso a una parte delle proprie riserve per quei Paesi bisognosi in questo momento di crisi dovuta all'aumento significativo di prezzi"
Queste parole lasciano l'amaro in bocca sapendo che la morte, la sete e la fame sono un grande business per gli 8 paesi padroni della Terra.
Cifre e dati da www.stefanosalvi.it

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