venerdì 18 luglio 2008

RECORD PETROLIO: 250$ AL BARILE




Non ci siamo ancora arrivati, certo, ma quanto manca? Un anno o due?
Il prezzo del petrolio è aumentato nell'ultimo anno del 150%, la Goldman Sachs ha previsto un aumento fino a 200$ e possiamo prenderla per buona visto che controlla, gestisce e manipola l’indice dei prezzi della materia prima più usata nel mondo, attraverso l'International Commodities Exchange (articolo consigliato).
I grandi 8 del pianeta non hanno trovato nessuna soluzione concreta al vertiginoso aumento dei prezzi del petrolio, che contribuisce in maniera direttamente proporzionale all'aumento del mais ed altri generi alimentari in tutto il mondo.
Il XX secolo ha creato benessere attraverso il consumismo, un consumismo sfrenato che fa consumare ad una piccola parte del pianeta le risorse, le energie e gli alimentari che potrebbero sfamare tutto il mondo.
Si prospetta nell'immediato futuro un declino del consumismo, ma il fatto che sarà una scelta obbligata dall'esaurimento delle risorse e non dalla scelta consapevole, di un'inversione di marcia da parte delle popolazioni più ricche, renderà questo passaggio, del tutto inevitabile, molto doloroso. I grandi del pianeta (si dice siano 8, ma sono di meno...con qualche cagnolino che li segue con la coda tra le gambe), hanno dimostrato nei vari vertici mondiali, di non aver intenzione di invertite la rotta. Non c'è nei loro discorsi una vera politica nella ricerca di nuove fonti di energia pulita, il petrolio finirà prima o poi, è un dato di fatto, un evento inevitabile; la crescita economica degli ultimi 50anni ha portato la società ad uno stile di vita ricco, improntato su cose di cui non abbiamo veramente bisogno ma di cui oramai nessuno riesce a fare a meno.
"La civiltà" dei nostri tempi è sinonimo di futilità, sono poche le persone che sanno quali sono veramente i beni di prima necessità.
L'economia mondiale è al collasso, il vertiginoso aumento dei prezzi che si verificherà nei prossimi mesi (entro la fine dell'anno) ci catapulterà all'improvviso nel declino e sarà solo il doloroso inizio.
Il mondo è alle prese con la carenza di cibo, certo: questo lo sappiamo tutti (mentre buttiamo avanzi nella pattumiera che potrebbero sfamare bambini per una settimana), ma già da 7 anni la produzione di cereali non ha soddisfatto il consumo. Il prezzo dei cereali, come riso, mais e frumento è raddoppiato nell’ultimo anno. I paesi più poveri logicamente incassano il colpo più duro. Rivolte per il cibo sono scoppiate in tanti paesi, tra cui Egitto, Camerun, Marocco e Indonesia.
Le Nazioni Unite hanno calcolato che nei prossimi 30 anni, la produzione di cereali dovrà raddoppiare per soddisfare il fabbisogno alimentare mondiale, ma per ora stanno raddoppiando solo i prezzi.
La nuova moda di coltivare cereali per produrre carburanti, ci fa capire molto bene le vere intenzioni di chi NON intende sfamare la gente.
E' comunque impossibile rendere realtà i calcoli dell'ONU, l'agricoltura è strettamente legata al prezzo del petrolio, per via dei carburanti necessari ai macchinari.
Le risorse di questo pianeta si stanno esaurendo, mentre ogni anno si aggiungono 70 milioni di persone che hanno diritto ad una vita dignitosa, all'acqua potabile e ad un'aria con un pò di ossigeno.
All'ultimo G8, invece, "i grandi" hanno deciso misure per contenere le emissioni di Co2 entro il 2050! Il generoso presidente Bush nella sua ultima visista in Italia, ha detto che voleva risolvere il problema del petrolio con "nuove immissioni di greggio sul mercato, attraverso la trivellazione di nuovi giacimenti, ma non glie l'hanno permesso"!
E produrre auto che consumano meno, non sarebbe una soluzione migliore?
Certo la DaimlerChrysler non potrebbe produrre suv che fanno 3km con un litro e non avrebbe finanziato la campagna elettorale, ma penso che l' america e il resto del mondo potevano fare a meno di questa catastrofe.
Il petrolio finirà comunque e la soluzione sta nel diventare indipendenti dal petrolio, non nel cercarne ancora la schiavitù.
Ma perchè gli interessi economici hanno la priorità sulla coscienza degli uomini?

“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni."
Robert Kennedy 18 marzo 1968

”Solo quando l’ultimo fiume sarà prosciugato quando l’ultimo albero sarà abbattuto quando l’ultimo animale sarà ucciso solo allora capirete che il denaro depositato alle isole Cayman, non si mangia.”
Profezia Creek

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