giovedì 24 luglio 2008

SALAGADOOLA MECHICKA BOOLA BIBBIDI BOPPIDI BOO: DOVE SONO I RIFIUTI?




"L'emergenza è finita e la scommessa è vinta, la città è pulita. Le strade sono sgombre dalla spazzatura, l’ arretrato è smaltito. Riecco Napoli, finalmente : bella e possibile. E soprattutto pulita"
Così
il Consiglio dei Ministri pochi giorni fa, annunciava la risoluzione alla crisi rifiuti: tutto sparito, e senza nemmeno costruire inceneritori, perchè l'unico esitente è sempre quello di Acerra, che ancora non entra in funzione. Degli altri progetti, per ora ancora sulla carta, non si sà ancora nulla dopo che Bertolaso ha bocciato il sito di Agnano proposto dal sindaco Iervolino.
La discarica di Chiaiano, tanto discussa ed ancora contestata dai cittadini, anche se nelle tv nazionali, non si parla di manifestazioni o dell'occupazione del Duomo di Napoli da parte dei vari comitati, rimane per ora una zona militarizata, ma ancora non entra in funzione.
Le discariche che hanno cominciato ad accogliere rifiuti sono quelle predisposte dall' ex Commissario De Gennaro a Savignano Irpino (Av) e Sant’Arcangelo Trimonte (Bn); hanno accolto fin'ora 35.000 tonnellate di rifiuti.
Forse il centro storico e le strade più note sono pulite, i monumenti possono essere visitati, ma Napoli è immensa e basta spostarsi un pò più in la e si vede la stessa drammatica situazione tanto propagandata in campagna elettorale.
Sono ancora migliaia le tonnellate per le strade della città e in periferia, eci sono ancora tante zone di stoccaggio dei rifiuti, che sono terra di nessuno, non controllate e quindi ancora terreno adatto ad accogliere rifiuti tossici, e sicuramente la criminalità organizzata, tiene sotto controllo queste zone molto più dell'esercito.
E mentre Berlusconi dichiara, attraverso i suoi TG, che l'emergenza è finita, a Bruxelles non ci crede nessuno e la procedura d'infrazione rimane aperta.
La raccolta differenziata non riesce a decollare, è partita solo la solita corsa ai 30 milioni di euro stanziati dalla Regione per le province di Napoli e Caserta. Il sindaco Iervolino difende a spada tratta l' Asia, l'azienda municipalizzata per i servizi di igiene ambientale, e "la sperimentazione" fatta nel quartiere Colli Aminei, mentre l'assessore regionale all'ambiente Ganapini, ribadisce che
"non c’è bisogno di una sperimentazione per 20 mila abitanti che già ci risulta fanno la differenziata raggiungendo una buona percentuale. C’è bisogno che Napoli tutta passi alle pratiche civili e normali in Europa".

(da un'articolo di Conchita Sannino):
"L´immondizia che finisce quotidianamente in Germania viene bruciata (a peso d´oro, circa 130 euro a tonnellata) in “termovalorizzatori gemelli” rispetto a quello in costruzione ad Acerra, anch´essi costruiti dallo stesso gruppo, la Fisia Babcock, la società interamente controllata da Impregilo. Si tratta della stessa società che in Campania è finita al centro di una duplice azione. Da un lato, il processo aperto contro Bassolino e il gruppo imprenditoriale, con sequestro preventivo a carico di Impregilo per 750 milioni di euro (poi ridimensionato dalla Cassazione), oltre al divieto di partecipare per 2 anni a gare nella pubblica amministrazione; e, sull´altro versante, le accuse politiche per presunta vetustà degli impianti messi in piedi, tra stabilimenti Cdr e il non ancora completo termovalorizzatore di Acerra.

È l´amministratore delegato Alberto Rubegni a tornare sull´argomento da Milano. Usa toni ruvidi durante l´assemblea degli azionisti. «Attualmente il termovalorizzatore che stavamo relizzando ad Acerra è fermo non per colpa nostra, eppure l´impianto è moderno, uno dei migliori, con parametri di emissione più bassi dell´impianto di Milano e di quello di Brescia - segnala Rubegni - C´è stata molta disinformazione, i problemi sorti sulla vicenda sono legati alla burocrazia e agli iter autorizzativi». Poi Rubegni aggiunge il dettaglio che sembra quasi un contrappasso. O uno sgambetto al processo in corso. «Mentre ad Acerra è tutto fermo, l´immondizia campana fa un lungo viaggio e viene bruciata e sarà ancora bruciata in identici termovalorizzatori che noi abbiamo realizzato in Germania». Ovvero: Dusseldorf, Leverkusen, Koln-Niehl, Wuppertal, Kamp-Lintfort, Herten, Weisweiler, Amburgo".

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