martedì 29 luglio 2008

L'UNIONE EUROPEA DELLE BANCHE



I mali dell'Italia hanno cause profonde e ben radicate:
il potere della malavita e il grande potere delle banche che confluiscono entrambi nei governi, grazie alle strutture clienterali dei partiti. Il reale potere politico non sta nel parlamento.
Ogni anno uno stato che fa parte dell'UE e che ha adottato l'euro come moneta, preleva "TOT" miliardi in carta-moneta e a fronte di questo prelievo s'indebita del 2,5% con la BCE.
Alla fine dell'anno la BCE fa un bilancio e la differenza tra il costo di stampa della moneta e il suo valore nominale lo riparte tra gli stati membri.
Non si capisce per quale motivo, oltre la forte presenza massonica, di questa ripartizione debba beneficiare anche la Banca d'Inghilterra che non ha adottatol'euro.
Per quale motivo deve beneficiare dei profitti provenienti dall'indebitamento di altri stati?
Inoltre nei paesi membri questi soldi non vanno allo stato che si è indebitato, ma alle banche.
Anche qui da noi quindi, la banca d'Italia che è un'organismo privato costituito dalle maggiori banche del nostro paese (lo stato possiede solo il 5% attraverso l'Imps), beneficia del ricavato del nostro debito pubblico.
L'aumento del debito pubblico dell'Italia è direttamente proporzionale al aumento del profitto dei banchieri.
La Banca d'Italia quando divenne privata, contro il suo stesso statuto che dice debba essere pubblica, incassò 62.000.000.000 di euro, 40 in riserve auree e 22 in valuta pregiata.
Altri paesi europei, sotto la stessa convenzione della BCE utilizzano questi soldi, e sono autorizzati ogni anno ad immettere sul mercato l'equivalente di 5 tonnellate di oro, a riduzione del debito pubblico.
Nonostante i bei discorsi dei vari governatori della Banca d'Italia e dei vari governi sul debito pubblico questi soldi non vengono usati e rimangono nelle loro casse.
lo stato non è mai indipendente dalle banche, ma ne è l'ostaggio tanto quanto noi ne siamo gli schiavi.
Questo è dimostrato dal fatto che grandi agenzie finanziarie come la Goldman Sachs riesce a piazzare i suoi uomini ovunque, Draghi è governatore della banca d'Italia, Ciampi è stato presidende della repubblica, Prodi presidente del consiglio.
Il potere reale sta in questi grandi gruppi finanziari, e tutto quello che successivamente ho letto, ho studiato anche su internet, è conferma di questo. I partiti ormai come i governi sono permeati da questo enorme potere
finanziario e massonico, nei loro vertici, nelle loro strutture determinanti. Questo non vuol dire che non ci siano persone in buona fede
in questo o quel partito che cercano di affrontare i problemi, ma sono ornamentali, la linea di fondo dei partiti attuali è difendere questo sistema economico basato sullo strapotere dei grandi gruppi finanziari e ci ritroviamo dentro un'Europa che non è l'europa dei popoli, ma l'europa delle banche. Noi discutiamo, ma è la BCE che decide la politica; il governo adotta provvedimenti as ostegno degli artigiani, degli agricoltori, ecc. ma la BCE decide la sua politica indipendentemente dalle scelte di chi viene eletto dal popolo.
(Dobbiamo forse sentirci fortunati a non avere una legge elettorale che ci permetta di scegliere chi vogliamo?)
Le banche e i grandi gruppi finanziari che dalla mattina alla sera operano per utilizzare il denaro pubblico hanno fatto un'assicurazione sulla vita: chiunque vinca le elezioni il loro potere e il loro profitto resterà inalterato.

Tratto da un'intervista a Ferdinando Rossi.

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